Ma alla fine ha senso pianificare?

Ma alla fine, ha senso pianificare?

No, non sono impazzita.

È solo che negli anni ho visto e sentito cose tali, su planner, liste, bullet journal ecc., da far venire qualche comprensibile dubbio sull’utilità della pianificazione.
Se hai avuto dei dubbi anche tu lo capisco, ma adesso ti spiego perché invece pianificare non è importante… è necessario!
Purché sia fatto in modo utile ed efficace.

Cos’è successo.

Fra le tante cose e argomenti che si sono diffusi e sono spesso diventati di moda grazie a Internet e social, ci sono anche vari ambiti dell’organizzazione: produttività, decluttering e sicuramente la pianificazione; vuoi per il successo del metodo Bullet Journal, vuoi per la passione contagiosissima per la cancelleria, ormai è davvero difficile non imbattersi in foto, account, tutorial, consigli su taccuini, app e metodi per organizzare la giornata e il lavoro.

Non che ci sia nulla di male in questo, anzi!

Ma il problema è che chi non ha abbastanza esperienza o chi è alla ricerca di consigli utili su come ottimizzare tempi e to do, non ha sempre la possibilità di filtrare i contenuti in cui si imbatte e ne può uscirne confuso e sopraffatto.

Agende, taccuini, liste di qualunque cosa.

Ripeti insieme a me:

“Non è necessario scrivere e tenere traccia di tutto.”

“Non è necessario fare disegnini, schemini, fiori colori e palloncini.”
(e te lo dice una che nel setup del mese di aprile del bullet ha disegnato Jean Pierre!)

Una cosa che racconto spesso è che durante uno dei miei primi corsi di Bullet Journal, una delle partecipanti era molto frustrata dal non riuscire a trovare un tracker per le spese che le piacesse e che funzionasse. Parlandone è saltato fuori che il vero problema era che non le serviva trovarlo dato che per questo utilizzava con grande soddisfazione un’app.

Quindi la soluzione era semplice: nessun tracker sul bullet per una cosa che non le serviva e che le stava portando via tempo; meno tempo perso e meno frustrazione.

Ma cos’è che bisogna scrivere allora?

Quello che ti serve.

Vale per qualunque metodo di pianificazione: è inutile scrivere cose le cose che fai tutti i giorni a meno che non siano cose che tendi altrimenti a dimenticare o abitudini che devi instaurare.

Se devi bere di più ha molto senso fare un tracker sul bullet, utilizzare un’app o metterti dei promemoria; per me che ho sempre bevuto come un cammello invece, non sarebbe di nessuna utilità.

E se volessi farlo lo stesso?

Ognuno è libero di fare quello che gli va(cit.), ma attenzione a dare priorità alle cose utili e poi a tutto il resto.
Ti avanza del tempo e decorare un taccuino ti diverte, benissimo! Ma fallo con consapevolezza.

Le cose che devi segnare sono:

  • appuntamenti;
  • cose da fare che non sono di routine;
  • cose che tendi a dimenticare di fare per farle diventare abitudini.

Perché pianificare serve a semplificare la tua vita e ottimizzare i tempi del tuo lavoro.

È quando succede il contrario, che non ha senso, ma in questo caso non è vera pianificazione.

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